Ecco l’elenco sintetico delle sette meraviglie del mondo antico:
• I Giardini pensili di Babilonia, probabilmente la più antica fra le sette meraviglie. Si racconta che la regina Semiramide vi raccogliesse rose fresche in ogni stagione.
• Il Colosso di Rodi, una enorme statua bronzea situata nell’omonima isola greca.
• Il Mausoleo di Alicarnasso, una monumentale tomba dove riposa il satrapo Mausolo, situata ad Alicarnasso, città greca.
• Tempio di Artemide ad Efeso, nell’odierna Turchia.
• Il Faro di Alessandria in Egitto, che una volta rischiarava la via ai mercanti che si approssimavano al porto.
• La statua di Zeus ad Olimpia, grandiosa testimonianza di arte religiosa, oggi ridotta in rovina.
• La Piramide di Cheope a Giza, immensa dimora di riposo eterno del faraone, glorificazione delle sue imprese in vita. è l'unica sopravvissuta fino ad oggi
I Giardini pensili di Babilonia

La parola pensile deriva dal verbo latino pendere che significa essere sospeso.
Il Colosso di Rodi

Molto tempo fa gli abitanti di Rodi combatterono per difendere la loro isola dall’assalto dei nemici. Avevano pochissime speranze di vincere, ma uomini e donne si batterono valorosamente. Il loro coraggio fu ricompensato e il Re Tolomeo d’Egitto accorse in loro aiuto con una flotta potente e salvò, così, Rodi. I suoi abitanti furono così grati a Elio, dio del sole e protettore dell’isola, che in suo onore venne costruita l’imponente opera. Dominò il porto per moltissimo tempo, i poeti cantarono la sua bellezza e la chiamarono una delle sette meraviglie del mondo. Un giorno la terra cominciò a scuotersi e a tremare, una violenta scossa di terremoto le fece perdere l’equilibrio e cadde a pezzi: non fu più possibile ricostruirla.
Oggi del Colosso di Rodi si può leggere soltanto sui libri; ogni tanto però si trovano ancora frammenti di bronzo che un tempo gli appartenevano.
Il mausoleo di Alicarnasso

Il Tempio di Artemide ad Efeso

Oggi è possibile vedere le sue rovine a Efeso, in Turchia.
Il Faro di Alessandria in Egitto

I libri di storia raccontano che un terremoto fece crollare il faro nel Mar Mediterraneo. Quello però non era un faro normale, alla base c’era una smisurata fortezza di trecento stanze da cui i soldati si difendevano dalle navi nemiche. In cima alla fortezza c’era una grande torre sulla quale di notte veniva acceso un falò così luminoso che la luce poteva essere vista a grandissima distanza.
Alcuni dicono che, a volte, quando le acque dell’isola sono particolarmente chiare, si può vedere un faro in fondo al mare. Sarà il faro di Faro?
La statua di Zeus ad Olimpia

Intorno al 450 realizzò la grande statua crisoelefantina di Zeus per il tempio di Olimpia, considerata nell’antichità una delle sette meraviglie del mondo.
Nessuno aveva visto prima una statua così grande, fatta d’avorio e d’oro. Zeus sedeva su un trono. Si diceva che bastava guardare la statua per dimenticare tutti i dispiaceri. Ogni quattro anni gli abitanti di Olimpia celebravano una grande festa in onore di Zeus, ed anche oggi, dopo più di duemila anni, le squadre di atleti di tutte le nazioni si incontrano ogni quattro anni per le Olimpiadi. La statua è stata distrutta, ma gli uomini di quel tempo l’hanno descritta così bene che molti artisti si sono ispirati ad essa per farne dei dipinti e dei modelli.
Il trono alto circa quattordici metri con spalliera diritta e culminante con figure di dei; i braccioli erano sostenuti da sfingi; il dio era seduto con peplo drappeggiato, che era d’oro; i piedi poggianti su uno sgabello lavorato, cesellato e poggiante su un leone a tutto tondo; calzari cesellati con lavori di scene di guerre; nella mano destra reggeva una vittoria, che si dice fosse d’oro e misurasse due metri…
Con la mano sinistra regge un’asta molto lunga poggiante sul terreno e avente in cima un’aquila d’oro; la faccia del Dio esprime bontà e gioia, come dice Crisostomo. La testa è incoronata di olivo. La faccia e la parte scoperta del corpo erano d’avorio cesellato, mentre erano d’oro e di altri metalli preziosi barba e capelli.
Pietre preziose disseminate nei punti opportuni, ad esempio gli occhi.
Pausania descrive minutamente il gran numero di figure che sono nei piedi del trono e attorno ad esso sulla base; si giunge perfino a venti figure di dei che assistono alla genesi di Pandora. Il tutto poggiava su un basamento di marmo pario, alto uno o due metri. Quando si pensa che la statua di Atena, nel Partenone, era visibile ai naviganti che giravano capo Sunio, quasi fosse un faro ideale, si ha l’idea della grandiosità di tutti i monumenti che Fidia affidò ai posteri.
La Piramide di Cheope a Giza

La tomba di Cheope, chiamata anche Grande piramide, risultò realmente gigantesca: la sua base è grande come otto campi di calcio e la sua altezza è pari ad un grattacielo di oltre quaranta piani.
Ma come fu possibile costruirla? Non esistevano i mezzi ed ogni masso pesava molte tonnellate. Come avranno fatti gli antichi egizi a sollevare quelle pietre fino in cima? Probabilmente le trascivano su per una rampa con delle specie di slitte ma nessuno può dirlo con precisione. Si sa soltanto che per costruirla ci vollero più di vent’anni. La Grande piramide, costruita in Egitto più di 5.000 anni fa, è la sola delle meraviglie del mondo antico che non sia ancora andata distrutta e ancora oggi la gente accorre da tutto il globo per ammirarla.
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