lunedì 27 settembre 2010

El bloqueo contra Cuba


Scrivo questo post dopo che l’ennesima persona mi ha detto “speriamo che vogliano aprirsi presto al mondo e che si liberino da quella dittatura che li vuole poveri a tutti i costi”. Esta es mi respuesta.

L'Embargo contro Cuba, conosciuto anche come el bloqueo è un embargo commerciale, economico e finanziario imposto dagli Stati Uniti d'America contro Cuba all'indomani della Rivoluzione castrista* (rovesciamento del dittatore cubano Fulgencio Batista nel 1959) e tutt'ora in vigore.

L'embargo economico, commerciale e finanziario adottato dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba è in vigore da ormai più di 30 anni. Le prime misure economiche contro Cuba furono prese nel 1960 e gradualmente estese. Nel 1963 l'embargo era completato. Esso è stato finora costantemente mantenuto con poche varianti.

Prima del 1959 a Cuba gli statunitensi controllavano il petrolio, le miniere, le centrali elettriche, la telefonia e un terzo della produzione di zucchero. Quell'anno gli USA erano il primo partner commerciale cubano, comprando il 74% delle esportazioni e fornendo il 65 delle importazioni dell'isola.

Nel 1959 la Cuba di FIDEL adotta una RIFORMA AGRARIA che NAZIONALIZZA LE TERRE: vi si prevede che il compenso per i terreni espropriati, valutato in base al valore dichiarato a fini fiscali, sia liquidato in buoni ventennali con un interesse massimo del 4%. Gli Stati Uniti annunciano l'adozione di misure economiche contro Cuba ove proprietà statunitensi siano espropriate in base alla legge di riforma. A loro avviso l'esproprio di beni stranieri è lecito solo quando sia accompagnato da un risarcimento "pronto, adeguato ed effettivo" (subito e in moneta).

Nell'ottobre 1959 il Presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower reagì approvando un piano, proposto dal Dipartimento di Stato e dalla CIA, che prevedeva il supporto agli oppositori interni e includeva raid degli esuli contro l'isola a partire dal territorio statunitense. Questa prima strategia approvò un documento, elaborato dal gruppo 5412, denominato "A Program of Covert Actions Against the Castro Regime", basato su quattro punti: creare un'opposizione unitaria al regime all'estero; mettere in pratica un'offensiva basata sulla propaganda anticastrista; mantenere agenti sull'isola; addestrare una forza paramilitare all'estero preparata per future azioni sull'isola. Queste azioni erano conosciute dal Presidente e da una ristretta cerchia di persone ma ignorate dalla grande maggioranza dei membri del Congresso statunitense.

Infatti I rapporti con gli Stati Uniti andarono sempre più deteriorandosi e all'inizio del 1960 si ripeterono le incursioni degli esuli che a bordo di aerei da turismo partivano dalla FLORIDA (il centro terroristico USA anticubano) per BOMBARDARE le piantagioni cubane. Nel febbraio 1960 il vicepresidente sovietico Anastas Mikojan arrivò all'Avana e dichiarò che l'URSS sarebbe stata disposta ad aiutare Cuba: Cuba e Unione Sovietica stipulano un accordo commerciale per la fornitura a Cuba di petrolio. Su richiesta del governo statunitense le compagnie petrolifere statunitensi a Cuba rifiutano di raffinare il petrolio proveniente dall'URSS.

La prima conseguenza fu che, dopo essersi rifiutate di raffinare 300.000 tonnellate di petrolio acquistate dai sovietici, le compagnie statunitensi Standard Oil, Esso e Texaco e la britannica Shell furono espropriate. Il decreto di nazionalizzazione, che porta la firma del ministro dell'industria ERNESTO CHE GUEVARA (altro leader, oltre a Castro, della Rivoluzione del ’59) è del 29 giugno 1960. pochi giorni dopo il governo cubano assume il controllo della raffinazione del petrolio.

Di tutta risposta il Congresso degli Stati Uniti vota una legge che autorizza il Presidente a ridurre o sopprimere la quota di zucchero che gli USA importano da Cuba, provvedimento che sarà emanato il giorno successivo e che ridurrà praticamente a zero le importazioni di zucchero per il 1960. È questa la prima, GRAVISSIMA, misura economica nei confronti di Cuba. Va calcolato che circa l'80% della moneta straniera che arrivava a Cuba proveniva dal commercio di zucchero con gli USA.
Allora il Parlamento cubano adotta una legge di nazionalizzazione delle società statunitensi operanti a Cuba (il compenso per l'esproprio è previsto in buoni governativi trentennali con un interesse annuo di meno del 2%).

Ecco che di lì a pochi mesi gli Stati Uniti impongono un embargo totale sulle esportazioni a Cuba di prodotti e "tecnologie", eccetto medicinali e prodotti alimentari.

Già all’inizio del 1961 gli Stati Uniti rompono le relazioni diplomatiche con Cuba, il cui regime viene definito leninista, socialista, anti-imperialista, e introducono severe restrizioni nei viaggi di loro cittadini a Cuba: il nuovo Presidente John Fitzgerald Kennedy, che durante la campagna elettorale aveva accusato Richard Nixon (candidato Repubblicano e vicepresidente con Eisenhower), di aver consegnato Cuba al comunismo, autorizzò nel febbraio 1961 la realizzazione pratica di un piano di intervento (denominato Operazione Zapata ed elaborato sulla scia del Programma per un'azione segreta contro il regime di Castro) approvato dall'amministrazione Eisenhower nel marzo 1960. L'azione iniziò con alcuni bombardamenti aerei su piccola scala che resero palese l'intento di procedere a un'invasione e ebbero come prima conseguenza il fermo di molti dissidenti cubani.

Il 16 aprile 1961 Castro dichiarò Cuba stato socialista e il giorno successivo iniziò lo Sbarco nella Baia dei Porci. Fortunatamente il tentativo di invasione si risolse in un clamoroso fallimento: circa 1189 controrivoluzionari furono arrestati, imprigionati e processati. Venti mesi dopo furono rilasciati, in cambio di 53 milioni di dollari in alimenti per bambini e farmaci.

Il blocco economico CONTRO CUBA scatta ufficialmente con il Proclama 3447 nel 1962.

Nel frattempo gli Stati Uniti non rinunciarono a colpire Cuba in modo più diretto e a partire dal 1961 tentarono di destabilizzare il Governo castrista con atti di terrorismo e sabotaggi, come previsto dall'Operazione Mangusta.

Ecco perché dal 12 marzo 1962 venne imposto un drastico razionamento dei beni alimenti e più tardi vennero a mancare molti articoli di uso domestico. Il Natale del 1962 fu il primo ad essere festeggiato senza carne di maiale e torrone, con i giocattoli razionati. Ma fu il primo nella storia di Cuba in cui TUTTI i bambini, senza eccezione, ebbero almeno un giocattolo.

Sentendosi minacciati dalla vicina superpotenza, i cubani chiesero all'Unione Sovietica l'installazione di batterie di missili nucleari sul proprio territorio. Il 14 ottobre 1962 un aereo spia U-2 statunitense evidenziò la costruzione di una postazione missilistica e, dopo successive ricognizioni, il Presidente Kennedy annunciò in un appello televisivo del 22 ottobre la scoperta delle installazioni e dichiarò l'Unione Sovietica direttamente responsabile di eventuali attacchi missilistici provenienti da Cuba. Kennedy ordinò inoltre una "quarantena" navale sull'isola per prevenire ulteriori consegne di materiale militare, evitando di utilizzare il termine blocco navale in quanto interpretabile come atto di guerra in base al diritto internazionale. La crisi terminò il 28 ottobre con il ritiro dei missili sovietici in cambio del ritiro dei missili statunitensi dalla Turchia e della garanzia che gli USA non avrebbero appoggiato un'invasione a Cuba e la quarantena navale venne rimossa il 20 novembre.

Terminata la Crisi dei Missili, Kennedy intensificò le sanzioni contro Cuba, fino a proibire l'esportazione di prodotti, tecnologie e servizi statunitensi a Cuba, sia direttamente che attraverso Stati terzi. Viene inoltre proibita l'importazione di prodotti cubani, sia direttamente che indirettamente.


La legge HELMS-BURTON, del 1996, aggrava l'embargo stabilendo che gli USA ritireranno tutti i finanziamenti verso le organizzazioni internazionali che violeranno l'embargo e annullerà le importazioni verso quei paesi che effettueranno traffici con Cuba nella stessa misura delle importazioni da questi effettuate. Tale legge è stata ritenuta da molti ILLEGITTIMA in quanto, oltre a contribuire al mantenimento dell'economia cubana a uno stadio di povertà, viola il diritto di autodeterminazione, la libertà degli scambi economici, il divieto di non ingerenza nelle questioni di sovranità interna.

Il 13 aprile 2009 il presidente statunitense Barack Obama ha ordinato la revoca delle restrizioni ai viaggi e alle rimesse per i cubano-americani con parenti nell’isola. La direttiva allarga tra l'altro la gamma di oggetti che potranno essere spediti a Cuba conservando il divieto di inviare doni ai dirigenti del Partito Comunista Cubano e agli alti funzionari del governo. La decisione mira a rendere il popolo cubano "meno dipendente dal regime castrista". Il segretario del Partito Comunista Cubano, Fidel Castro, ha commentato le aperture chiedendo la fine dell'embargo e affermando che "Cuba ha resistito e resisterà ancora. Non tenderà la mano per chiedere l'elemosina. Andrà avanti con la testa alta"

Il 26 luglio 1964 sanzioni multilaterali furono varate dall'OAS vennero poi ritirate il 29 luglio 1975.

Il Rapporto di Cuba sulla Risoluzione ‘62/’63 dell 'Assemblea Generale delle Nazioni Unite denuncia che per i suoi obiettivi, per la sua portata e per i mezzi impiegati per ottenerli, il blocco degli Stati Uniti contro Cuba si qualifica come un atto di GENOCIDIO in base a ciò che sancisce la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 9 dicembre 1948, e come un atto di guerra economica, in base alla Conferenza Navale di Londra del 1909.

Nell'ottobre 2009 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato con 187 voti favorevoli, 3 contrari (Israele, Palau e Stati Uniti), e l'astensione di Isole Marshall e Micronesia, una mozione per chiedere agli Stati Uniti la cessazione dell'embargo.

In precedenza l'ONU si era già espresso svariate volte contro l'embargo, con una maggioranza sempre più ampia: dai 59 voti contro l'embargo del 1992, si è passati a 179 nel 2004, 182 nel 2005, 184 nel 2007 e 185 voti contro el bloqueo nel 2008!!!

QUINDI LA POSIZIONE DEGLI STATI UNITI NEI CONFRONTI DI CUBA E’ SEMPRE STATA E CONTINUA AD ESSERE COMPLETAMENTE ILLEGALE AGLI OCCHI DEL MONDO INTERO.

Pero nada cambia.

Insomma, o quel paradiso terrestre si piega a novanta e si rassegna a diventare un Mc Donald a cielo aperto, oppure non viene liberato dal Bloqueo che lo soffoca.


* ps: Con la Rivoluzione del ’59 ISTRUZIONE E SANITA’ vennero rese accessibili a tutti, anche alle persone che vivevano negli angoli più remoti dell'isola. Le statistiche dell'UNESCO confermano che il tasso di educazione di base a Cuba è tra i più alti dell'America Latina.

Contrariamente alla situazione riscontrabile in molte altre nazioni Latino Americane e Caraibiche, nessun bambino cubano vive per la strada. I tassi di mortalità infantile sono i più bassi della regione (perfino più bassi di nazioni come gli Stati Uniti), la sanità è eccellente e tutti i cubani ricevono latte quasi gratis fino all'età di sette anni. A parte i programmi di intrattenimento, la televisione cubana trasmette corsi di livello universitario per la popolazione adulta.

Cuba ha anche innalzato l'alfabetizzazione della sua gente. La campagna per l'alfabetizzazione di Castro, si concentrò sulle aree rurali dove questa era molto bassa. In un discorso dell'autunno 1960 davanti alle Nazioni Unite, Castro aveva annunciato che "Cuba sarà la prima nazione d'America che, nel giro di pochi mesi, sarà in grado di dire che non ha una persona illetterata". Quasi 270.000 insegnanti e studenti vennero inviati attraverso la nazione per insegnare a quelli che volevano sapere come leggere e scrivere. Per il 1961, il tasso di analfabetismo a Cuba era stato ridotto dal 20 al 4 percento. Alle persone che completavano il corso veniva chiesto di spedire una lettera a Fidel Castro come esame. Il Museo Nazionale Cubano dell'Alfabetizzazione raccoglie più di 700.000 di queste lettere.

1 commento:

  1. Televisión Española vuelve a manipular sobre uso de Internet en Cuba:
    http://www.youtube.com/watch?v=oI0Zx1hCupc

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