domenica 20 dicembre 2009

una canzone: 'Godi'

di Faust’O, dall’album “Suicidio” del 1978

Datevi come sfondo una strada di città, lunga e diritta; è notte, dall'alto le luci gialle dei lampioni sono sfumate dalla nebbia e dai gas di scarico. Macchine in coda, sguardi inespressivi, cattiverie palesi o celate. Un trillo cattivo, un pianto di bimbo, una risata diabolica: ecco 'Suicidio' opera prima di Faust'o al secolo Fausto Rossi.

Siamo sempre dalle parti del maledetto 1978 e il puzzo che ammorba l'aria è davvero forte. "Non aprire la finestra non ho voglia di sentire quello che hanno da dire. Non mandarmi giù con loro, no!" declama l'autore nella title track, sorretto da una melodia lavata nel punk e nel Bowie berlinese. Sì: c'è un no-future che esce prepotente dai solchi. Il mondo nuovo è alle porte e non promette niente di buono, il passato è un deserto che non dà più parole d'ordine; il presente è un mercato avrebbe detto qulcun'altro qualche anno dopo. Che resta? Godere, forse. Perchè 'è la perversione la tua ultima occasione', la chiave per sfuggire a una nuova omologazione. Ma siamo lontani anni luce dal 'libero amore', dalle utopie da Parco Lambro, dal 'liberi tutti'. Il sesso è costrizione, rinuncia, incognita. Non esiste la piazza, le città sono attraversate da 'Bastardi' "vigliacchi come rasoi", da rifiuti umani che aspettano la notte per vomitare sangue sui 'figli della merda' che intasano il giorno. E Faust'o canta, urla, sibila, declama, graffiante e dolente, sempre perfettamente plausibile, sopra partiture che hanno ormai poco a che fare con la canzone italiana ma si spostano piuttosto verso un punk distratto (Il mio sesso), un rock gelido (Bastardi; Benvenuti tra i rifiuti), e follie varie (Godi; Eccolo qua) che si evolveranno nei dischi immediatamente successivi in una personalissima new wawe.

Un esordio d'eccezione per un autore del tutto particolare nel panorama italiano all'interno del quale è sinceramente difficile trovare similitudini. Le assonanze vanno piuttosto ricercate nel mondo anglosassone, non solo musicalmente, ma anche per l'interpretazione e il modo di porsi, lontani anni luce dal 'bel canto' e dall'austerità quasi impacciata di molti nostro autori.

(recensioni Debaser)


E' la perversione, la tua ultima occasione

la corretta soluzione di una vita vissuta a metà

Succhia con prudenza le mammelle della scienza

questa cosmica demenza, sostituto di mamma e papà

Striscia.... ai margini del tempo, davanti ai compromessi

la fiera degli eccessi ormai non rende più.

Piscia.... sui miti del potere, rinnega la cultura

adesso fa paura spaventati anche tu

Ma non farti mai vedere, dietro i banchi di una chiesa

mentre ti masturbi in allegria.

Non usare il coito anale, per il gusto di far male

fai l'amore con malinconia.

Se ci pensi è più che giusto sia così

Il regime del consenso è tutto qui!

Godi, però di nascosto, nel cesso, nel bosco.

nell'ultimo posto in cui Dio ti vedrà!

No, non farti problemi, nascondi le mani

nel mondo dei nani sei grande anche tu!

E vergognati alla sera mentre dici una preghiera

della voglia di bestialità

Se ci pensi è più che giusto sia così

Il regime del consenso è tutto qui!

Non avere freni, sputa tutti i tuoi problemi

la cloaca degli schemi ha gli antidoti adatti per te

Ma la perversione getterà la disperazione

sugli autori del copione perché lì la tua parte non c'è

Godi, però di nascosto, nel cesso, nel bosco.

nell'ultimo posto in cui Dio ti vedrà!

No, non farti problemi, nascondi le mani

nel mondo dei nani sei grande anche tu!

Ma non farti mai vedere con stivali e calze nere

se una vecchia troia tu non sei!

Non provare inclinazioni, non avete tentazioni

che non si accontentino di lei!

Dalla gabbia puoi uscire se ti và

Ma soltanto senza la verginità!

Godi, davanti ai borghesi, corrotti ed obesi

davanti alla fabbrica della pietà

Godi, sul muso dei vecchi, vestiti da specchi

e ridigli addosso la tua libertà!

Prendi a calci le paure, quelle vecchie macchie scure

che ti han fatto sporco come sei

Dalla gabbia puoi uscire se ti và

Ma soltanto senza la verginità!

Oh, anch'io ho una donna

è l'ultima sponda per controllare le mie verità

Godo, però di nascosto, nel cesso nel bosco

nell'ultimo posto in cui Dio mi vedrà!


link al video: http://www.youtube.com/watch?v=Vhm3S9l0HFs

Nessun commento:

Posta un commento