domenica 20 dicembre 2009
una canzone: 'Up Patriots To Arms'
Franco Battiato è uno dei più grandi cantautori dei giorni nostri, con un fascino unico e un fare musica particolarissimo, dettato dalla sua abbondantissima cultura e dal cinismo che da sempre lo caratterizza.
Nasce a Jenia(Catania) il 23 marzo 1945 , all'eta di 20 anni si trasferisce a Milano, dove compone i suoi due primi singoli rivolti a un giornale di enigmistica che allegava dischi di giovani cantanti poco conosciuti come manovra pubblicitaria. Due anni dopo, chiude un contratto con la casa discografica jolly, inserito da Gaber.I nel ’67 e grazie al quale scrive i suoi primi singoli di protesta, data la moda spuntata nell'ano corrente. Insieme allo stesso Gaber compone la celebre "e allora dai" presentata al festival di Sanremo (quando ancora questo festival era un vero e proprio ritrovo di musica italiana..e non una gara di ascolti con la mediaset).
E' nel 1968 che abbandona la Jolly e con lei anche il genere di protesta, per firmare un contratto con la Philips, ritrovando insieme a questa casa editrice il genere romantico... Tra le varie di questo periodo è sicuramente da annotare la sua partecipazione al "disco per l'estate" (l'antenato di hit mania dance o di tutta quella robaccia che oramai spacciano per musica). Passati questi due anni di romanticismo, è qui che forse comincia ciò che contraddistingue questo poeta da altri cantanti: difatti è nel 1970 che pubblica un disco di MUSICA PSICHEDELICA "Osage Tribe" insieme all'omonimo gruppo. Unico album di questa band, ma di certo non inosservato..basti pensare che il disco raffigurava una bambina che perdeva sangue dalla bocca...ebbe un successo elevatissimo...
Dal '71 si dedica alla musica sperimentale, unendosi alla compagnia BLA-BLA con la quale incide uno dei dischi maggiormente conosciuti di quell'epoca: Fetus (1972), rappresentante un feto umano che non tardò ad essere censurato (una curiosità è che una canzone scritta in quegli anni intitolata Propriedad Prohibida e scritta nel '74 è ancora oggi sigla del tg2 dossier).
Nel 1976 si unisce alla Ricordi, dove scrive musica L’AVANGUARDIA COLTA, con dischi che presentano poche canzoni, tra cui uno intitolato proprio Battiato, lunghe ciascuna fino a venti minuti. Questi album non hanno riscosso grande successo, ma tuttavia sono stati apprezzati dai critici..
Licenziato dalla Ricordi e preso al volo dalla EMI, nel 1979 inizia il vero successo del grande Franco Battiato, con album noti a tutti quali: L'era del cinghiale bianco (proprio nel '79), orizzonti perduti, l'arca di noè, un cammello in una grondaia,..una lunghissima discografia fino ad arrivare agli ultimi usciti, tra cui ferro battuto del 2001, 10 stratagemmi del 2004, il vuoto del 2007, inneres auge di poche settimane fa…
(introduzione con un frammento dall'overure del Tannhäuser di Richard Wagner)
La fantasia dei popoli che è giunta fino a noi
non viene dalle stelle
Alla riscossa stupidi che i fiumi sono in piena
potete stare a galla
E non è colpa mia se esistono carnefici
se esiste l'imbecillità
se le panchine sono piene di gente che sta male
Up patriots to arms, Engagez-Vous
la musica contemporanea, mi butta giù
L'ayatollah Khomeini per molti è santità
abbocchi sempre all'amo
le barricate in piazza le fai per conto della borghesia
che crea falsi miti di progresso
Chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam?
noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre.
Up patriots to arms, Engagez-Vous
la musica contemporanea, mi butta giù
L'Impero della musica è giunto fino a noi
carico di menzogne
mandiamoli in pensione i direttori artistici
gli addetti alla cultura
E non è colpa mia se esistono spettacoli
con fumi e raggi laser
se le pedane sono piene
di scemi che si muovono…
Up patriots to arms, Engagez-Vous
la musica contemporanea, mi butta giù.
Link al video: http://www.youtube.com/watch?v=8ZJ4dLLvu2s
una canzone: 'Godi'
Datevi come sfondo una strada di città, lunga e diritta; è notte, dall'alto le luci gialle dei lampioni sono sfumate dalla nebbia e dai gas di scarico. Macchine in coda, sguardi inespressivi, cattiverie palesi o celate. Un trillo cattivo, un pianto di bimbo, una risata diabolica: ecco 'Suicidio' opera prima di Faust'o al secolo Fausto Rossi.
Siamo sempre dalle parti del maledetto 1978 e il puzzo che ammorba l'aria è davvero forte. "Non aprire la finestra non ho voglia di sentire quello che hanno da dire. Non mandarmi giù con loro, no!" declama l'autore nella title track, sorretto da una melodia lavata nel punk e nel Bowie berlinese. Sì: c'è un no-future che esce prepotente dai solchi. Il mondo nuovo è alle porte e non promette niente di buono, il passato è un deserto che non dà più parole d'ordine; il presente è un mercato avrebbe detto qulcun'altro qualche anno dopo. Che resta? Godere, forse. Perchè 'è la perversione la tua ultima occasione', la chiave per sfuggire a una nuova omologazione. Ma siamo lontani anni luce dal 'libero amore', dalle utopie da Parco Lambro, dal 'liberi tutti'. Il sesso è costrizione, rinuncia, incognita. Non esiste la piazza, le città sono attraversate da 'Bastardi' "vigliacchi come rasoi", da rifiuti umani che aspettano la notte per vomitare sangue sui 'figli della merda' che intasano il giorno. E Faust'o canta, urla, sibila, declama, graffiante e dolente, sempre perfettamente plausibile, sopra partiture che hanno ormai poco a che fare con la canzone italiana ma si spostano piuttosto verso un punk distratto (Il mio sesso), un rock gelido (Bastardi; Benvenuti tra i rifiuti), e follie varie (Godi; Eccolo qua) che si evolveranno nei dischi immediatamente successivi in una personalissima new wawe.
Un esordio d'eccezione per un autore del tutto particolare nel panorama italiano all'interno del quale è sinceramente difficile trovare similitudini. Le assonanze vanno piuttosto ricercate nel mondo anglosassone, non solo musicalmente, ma anche per l'interpretazione e il modo di porsi, lontani anni luce dal 'bel canto' e dall'austerità quasi impacciata di molti nostro autori.
(recensioni Debaser)
E' la perversione, la tua ultima occasione
la corretta soluzione di una vita vissuta a metà
Succhia con prudenza le mammelle della scienza
questa cosmica demenza, sostituto di mamma e papà
Striscia.... ai margini del tempo, davanti ai compromessi
la fiera degli eccessi ormai non rende più.
Piscia.... sui miti del potere, rinnega la cultura
adesso fa paura spaventati anche tu
Ma non farti mai vedere, dietro i banchi di una chiesa
mentre ti masturbi in allegria.
Non usare il coito anale, per il gusto di far male
fai l'amore con malinconia.
Se ci pensi è più che giusto sia così
Il regime del consenso è tutto qui!
Godi, però di nascosto, nel cesso, nel bosco.
nell'ultimo posto in cui Dio ti vedrà!
No, non farti problemi, nascondi le mani
nel mondo dei nani sei grande anche tu!
E vergognati alla sera mentre dici una preghiera
della voglia di bestialità
Se ci pensi è più che giusto sia così
Il regime del consenso è tutto qui!
Non avere freni, sputa tutti i tuoi problemi
la cloaca degli schemi ha gli antidoti adatti per te
Ma la perversione getterà la disperazione
sugli autori del copione perché lì la tua parte non c'è
Godi, però di nascosto, nel cesso, nel bosco.
nell'ultimo posto in cui Dio ti vedrà!
No, non farti problemi, nascondi le mani
nel mondo dei nani sei grande anche tu!
Ma non farti mai vedere con stivali e calze nere
se una vecchia troia tu non sei!
Non provare inclinazioni, non avete tentazioni
che non si accontentino di lei!
Dalla gabbia puoi uscire se ti và
Ma soltanto senza la verginità!
Godi, davanti ai borghesi, corrotti ed obesi
davanti alla fabbrica della pietà
Godi, sul muso dei vecchi, vestiti da specchi
e ridigli addosso la tua libertà!
Prendi a calci le paure, quelle vecchie macchie scure
che ti han fatto sporco come sei
Dalla gabbia puoi uscire se ti và
Ma soltanto senza la verginità!
Oh, anch'io ho una donna
è l'ultima sponda per controllare le mie verità
Godo, però di nascosto, nel cesso nel bosco
nell'ultimo posto in cui Dio mi vedrà!
link al video: http://www.youtube.com/watch?v=Vhm3S9l0HFs